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Le fiamme e i brentatori: la vita nella Bologna medievale, Art Hotel Commercianti

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Le fiamme e i brentatori: la vita nella Bologna medievale

Maggio 01 2023
CURIOSITÁ
Un'architettura medievale

Nel medioevo, Bologna, come tante altre città, era costruita quasi interamente in legno. Dalle abitazioni agli iconici portici, il legno era il materiale più utilizzato nell’edilizia per via della sua facile reperibilità e grande versatilità.
Tuttavia, l'uso massiccio del legno comportava anche diversi problemi. Innanzitutto, la combustibilità del materiale rendeva le città medievali estremamente vulnerabili agli incendi. Un singolo incendio poteva distruggere completamente interi quartieri cittadini, compromettendo la sicurezza degli abitanti e causando gravi perdite economiche, una costante della vita nella Bologna medievale. Gli edifici lignei e l’utilizzo di braci e fiamme vive per qualsiasi attività quotidiana, dal riscaldamento alla cucina, erano una combinazione letale. Fra i più distruttivi, si ricorda l’incendio del 1141, che divorò gran parte del centro urbano.

I brentatori

Per far fronte a questa minaccia, già in epoca romana esistevano I Vigiles. Questo ordine era stato costituito dall’Imperatore Augusto nel 6 d.C., con lo scopo di tenere sotto controllo gli incendi. Armati di siphones, una sorta di idranti con tubature di cuoio, i Vigiles riuscivano a spegnere le fiamme prima che dilagasse. In epoca medievale, il loro ruolo viene ricoperto
dai brentatori nella città di Bologna: Il termine “brentatori” deriva da “brenta”, recipienti in doghe di legno di buona capacità portati a dorso, che questi utilizzavano per trasportare il vino dalle campagne alla città. L'importanza del loro ruolo nella lotta agli incendi nel Medioevo a Bologna era cruciale, essi rappresentavano una vera e propria squadra di pronto intervento che si occupava di spegnere le fiamme e cercare di limitare i danni causati dagli incendi. I brentatori erano selezionati tra i cittadini più abili e forti perché dovevano affrontare un lavoro fisicamente impegnativo. Indossando un'apposita cintura in cui appoggiare questa brenta in legno con una capacità di 70 litri d'acqua, si recavano il più velocemente possibile sul luogo dell'incendio. Nonostante le difficoltà e i rischi a cui erano sottoposti, i brentatori, svolgevano il loro compito con grande impegno e dedizione. La rapidità con cui riuscivano a raggiungere i luoghi degli incendi e il loro lavoro di squadra permettevano di arginare in numerosi casi il dilagare delle fiamme e salvare molti edifici e vite umane. Nonostante l'evoluzione delle tecniche antincendio nel corso dei secoli, il loro ruolo nella storia di Bologna rimane un esempio di coraggio e spirito di sacrificio. Grazie al lavoro dei brentatori e di altre figure professionali coinvolte nella prevenzione e nel combattimento degli incendi, molte città medievali sono riuscite a proteggere le loro costruzioni in legno e a minimizzare i danni causati dagli incendi.

La corporazione dei brentatori

La società dell'arte dei brentatori a Bologna è ben documentata. Fu infatti costituita informalmente nel 1250 e fu ufficialmente riconosciuta nel 1407, con l'ottenimento degli statuti nel 1410. Le corporazioni delle arti e mestieri, o gilde, fraglie, o semplicemente arti, erano delle associazioni formatesi a partire dal XII

secolo in molte città europee, al fine di regolamentare e tutelare le attività degli appartenenti ad una stessa categoria professionale.
Come già detto, questa corporazione in particolare, aveva il compito di prestare un servizio pubblico in caso di incendi, come stabilito nel riconfermato statuto che richiedeva ai brentatori di accorrere allarmati dal suono della campana della torre degli Asinelli per portare acqua nei luoghi colpiti dal fuoco. La compagnia è stata attiva dalla prima metà del XIII secolo fino alla fine del XIX secolo
Nel 1614, gli statuti dei brentatori furono riformati per meglio definire le attività e i limiti della corporazione, al fine di evitare abusi e frodi. Durante la seconda metà del XVIII secolo, la compagnia scelse come patrono Alberto di Villa d'Ogna, un laico che era diventato beato nel 1748 e aveva esercitato il mestiere di brentatore da giovane.


Hotel dei commercianti come prima sede
Nel 2015, il Comune di Bologna ha collocato una targa commemorativa proprio all’esterno del nostro hotel di charme nel centro storico di Bologna , che testimonia come l’edificio dell’Art hotel Commercianti, costruito nell’XI secolo, divenne la prima sede storica di questa corporazione.
In tipico stile medievale, la struttura del nostro edificio è sorretta da bellissime travi lignee originali di quel periodo. Alloggiare nelle nostre camere significa anche poter ammirare alcune di queste, evidentemente annerite da un antico incendio. Ci piace pensare che, se questi preziosi pezzi di storia sono arrivati fino a noi, è proprio grazie all’intervento tempestivo dei brentatori nel
domare le fiamme.

A pochi passi dall’hotel o tramite l’uso dei trasporti pubblici di bologna , potrete vedere con i vostri occhi la notissima Torre degli Asinelli, punto da dove partiva il segnale degli incendi. Questa torre prende il nome dalla famiglia degli Asinelli, i quali fecero costruire come simbolo del loro potere e prestigio. Originariamente utilizzata come torre di difesa, aveva una funzione di avvistamento e di controllo del territorio circostante, come quella degli incendi. Oggi la torre è aperta al pubblico ed è possibile salire fino alla cima per godere di una vista panoramica sulla città.
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